Retargeting dinamico: cos’è e come funziona

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Il retargeting dinamico è un meccanismo di riconnessione con un cliente che ha lasciato la tua pagina, e il carrello di un e-commerce senza concludere l’operazione d’acquisto.

Abbandonare un carrello virtuale è molto comune, secondo studi di Software Advice, infatti, accomunerebbe un buon 70% dei clienti potenziali.

Nel dettaglio, il retargeting dinamico è uno strumento di web advertising utile ad  intercettare coloro che hanno già visitato un sito web e hanno compiuto delle azioni, ma senza concludere la conversione.

Il retargeting dinamico si serve dei cookie, per cui le attività svolte online dagli utenti vengono tracciate e monitorate.

In questo modo i marketers possono analizzare questi dati e il comportamento degli utenti per proporre loro degli annunci pubblicitari specifici e strategici durante le successive sessioni di navigazione.

Dati  AdRoll confermano che soltanto il 2% degli acquirenti conclude una conversione  durante la prima visita in un negozio online.

L’obiettivo del retargeting dinamico è riportare l’altro 98% sul sito.

Con l’utilizzo di questa tecnica si tenta appunto di reindirizzare su un sito quei potenziali clienti che lo hanno abbandonato senza concludere l’acquisto o la conversione.

Da questa definizione, non emerge un contatto con una persona ma solo l’analisi del comportamento di un generico utente.

Al contrario, invece, il remarketing, strumento simile, utilizza, invece,  le e-mail per richiamare l’attenzione di coloro che hanno già effettuato almeno una conversione su un sito web.

Una classica strategia di remarketing consiste nell’invio di e-mail automatiche a quei contatti che hanno inserito un articolo nel carrello di un e-commerce o nella lista dei desideri ma poi hanno abbandonato senza concludere l’acquisto, per ricordare i prodotti selezionati o proporne altri.

Riassumendo, retargeting dinamico e remarketing sono due strumenti molto efficaci volti entrambi a coinvolgere nuovamente coloro che hanno interagito con un sito ma senza concludere la conversione finale.

Ciò che li differenzia è il mezzo usato per raggiungere i potenziali clienti.

Queste due strategie possono perseguire vari obiettivi, ad esempio:

  1. Raggiungere i visitatori di un sito (retargeting): invogliare gli utenti inattivi che hanno visitato il sito
  2. tornare e a concludere un’azione significativa, mostrando loro dei banner pubblicitari su siti terzi .
  3. Fidelizzare i clienti (remarketing): realizzare delle campagne personalizzate per invitare coloro che fanno già parte del database clienti a comprare di nuovo, oppure fare up-selling o cross-selling (sono tecniche di marketing per indurre i consumatori ad acquistare prodotti qualitativamente migliori e quindi più costosi o complementari rispetto all’articolo già acquistato), tramite l’invio di e-mail

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